Lavori autostradali tra Villabate e Palermo – automobilisti e pendolari esasperati dalle lunghe code. Federconsumatori scrive al Prefetto.

 

Sono circa 2 mesi che, per effettuare i lavori ai giunti del tratto autostradale Villabate-Palermo, il traffico è deviato da una corsia all’altra, provocando file interminabili di automobili, camion e pullman: tempo di transito mediamente un'ora, con punte di 2 ore; e a nulla valgono i percorsi alternativi.

E sono circa due mesi che giungono al ns. sportello tante telefonate di pendolari sfiniti ed esasperati di trascorrere tanto tempo incolonnati, sollecitando un ns. intervento per far concludere quanto prima i lavori.

“Il danno che si sta creando” sottolinea Lillo Vizzini, presidente di Federconsumatori Palermo, “è enorme e sotto gli occhi di tutti: inquinamento della zona alle stelle, sperpero di carburante, perdite di ore lavorative a causa dei ritardi al lavoro, perdite di ore di lezione degli studenti pendolari, perdita di voli aerei”.

Sin dall’inizio dei lavori si sono visti impegnati pochi operai e con pochi mezzi e per di più in un solo turno giornaliero e nelle ore di maggiore traffico: in altre regioni d'Italia, e in altri paesi europei, per ultimare i lavori in tempi brevi e ridurre al minimo i disagi agli automobilisti, si lavora con turni che coprono le 24 ore e sei giorni la settimana!

“Portavoce delle istanze, non solo di coloro che si sono rivolti ai propri sportelli, ma di tutti i cittadini fruitori dell’autostrada”, continua Vizzini, ”abbiamo scritto al Prefetto per sollecitare un Suo autorevole e pressante intervento sull'Anas e sull'impresa che sta realizzando i lavori affinché adottino tempi e organizzazione che possano portare, al più presto, alla chiusura del cantiere”.

Palermo, 9 marzo 2016

È proprio il colmo! Mentre il comune di Palermo, dopo anni di targhe alterne con scarsi risultati, per limitare l'inquinamento si appresta ora a varare la tanto contestata ZTL, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini, dall’Europa arriva un messaggio preciso: largo alle polveri sottili.

La scorsa settimana l’Europarlamento ha approvato, a strettissima maggioranza, la modifica del regolamento che stabilisce il tetto delle emissioni di NOX, gli ossidi di azoto, precursori delle polveri sottili. La dose ammessa per legge è stata più che raddoppiata. Le auto potranno inquinare per gli NOx il 110% in più di quello che era stabilito prima del famigerato dieselgate!

Lo scandalo della Volkswagen ha fatto emergere i trucchi di serie, il fatto che i laboratori di omologazione dei nuovi modelli, finanziati dalle case automobilistiche, ricorrevano a ogni sorta di stratagemma (gomme super gonfie, lubrificanti speciali, aerodinamica modificata) per far sì che dalle prove in questi ambienti ovattati emergessero dati ben lontani da quelli rilevabili sulle strade terrestri. Naturalmente molto più accettabili.

Adesso che bisognava fare sul serio, con test veri che devono realmente dimostrare quanto inquina realmente ogni auto, guarda caso “cambiano le norme". Il tetto si alza.

Mentre il regolamento europeo 715 del 2007 aveva stabilito che per i veicoli euro 6 il limite di emissione per gli ossidi di azoto (NOx) fosse di 80 milligrammi a chilometro,   l’Europarlamento ha fatto passare la norma, per il periodo settembre 2017 - 31 dicembre 2018, che alza i limiti a 168 mg, più del 110%.

“Un provvedimento scandaloso” sottolinea Lillo Vizzini, presidente Federconsumatori Palermo, “che chiediamo sia revocato immediatamente. Una volta tanto saremmo fieri se il nostro Paese decidesse di non recepire la modifica e si distinguesse per una maggiore attenzione per l'ambiente e, soprattutto, per la salute dei cittadini”.

Palermo, 10 febbraio 2016